
Quello che più colpisce di Nardò, paese della provincia di Lecce in piena espansione, è l’estensione territoriale e, in particolare, il numero di marine che può annoverare. Il comune di Nardò, infatti, conta attualmente ben quattro marine.
Esse sono Sant’Isidoro, Santa Caterina, Santa Maria al Bagno e Porto Selvaggio, nota per il suo parco e per la Palude del Capitano, di cui si parlerà in seguito nel dettaglio. Le marine di Nardò si trovano sul versate ionico del Salento e sono caratterizzate da un paesaggio che si presenta a tratti roccioso e a tratti sabbioso, un po’ come tutta la penisola salentina. Ciascuna delle marine presenta delle caratteristiche che la rendono unica, particolare e differente dalle altre.
Sant’Isidoro, ad esempio, è un centro abitato che sta conoscendo il suo pieno sviluppo solo negli ultimi anni, anche perché per molto tempo ha vissuto nell’ombra della vicina più nota, ossia Porto Cesareo. Adesso, invece, questa marina si sta costruendo una sua specifica identità e in molti la stanno riscoprendo in tutto il suo splendore. La frazione prende il nome dalla torre che si trova sul suo territorio e che si erge sulla costa sabbiosa, quasi a volerla proteggere. Studiandone la storia, infatti, si evince che la Torre di Sant’Isidoro risale al XVI secolo e fu fatta costruire da Carlo V proprio al fine di difendere la zona di Nardò dai Saraceni. Si tratta di una torre molto semplice nella sua architettura, ma anche molto imponente e suggestiva da vedere, che adesso risulta essere dimora estiva di privati. Sant’Isidoro, un tempo nota quasi esclusivamente per la vendita del buon pesce fresco, adesso è diventato uno dei luoghi di villeggiatura prediletti non solo dagli abitanti di Nardò ma anche da quelli della vicina Copertino (e non solo).

Anche Santa Maria al Bagno è molto nota per gli abitanti di Nardò e non solo. Si tratta di una delle frazioni più famose e conosciute, anche perché nel corso degli anni si è sviluppata anche dal punto di vista di una vita notturna non indifferente, grazie ai tanti localini che sono sorti in zona. Proprio per questo, Santa Maria al Bagno è frequentata non solo da chi vuole passare vacanze in tranquillità, ma anche dei giovani, salentini e non. In questa frazione sono state ritrovate delle tracce di vita risalenti all’età preistorica, che dimostrano che si tratta di una terra da sempre abitata dall’uomo. Tuttavia, nonostante le origini così tanto remote, lo sviluppo vero e proprio si è avuto dapprima con i Messapi e poi con i Romani, che vi fecero costruire delle terme molto famose (da cui il nome e la denominazione “al bagno”).
Santa Maria al Bagno, tuttavia, è famosa per essere stata insignita della medaglia d’oro al valore civile nel 2005, dato che, durante la deportazione degli Ebrei, si impegnò per salvarne oltre 100.000 che vennero qui a rifugiarsi. Come Sant’Isidoro, quello che la caratterizza è la Torre del Fiume di Galatena.
Santa Caterina, invece, è tra tutte la frazione di Nardò più nota, più amata e, soprattutto, più viva e attiva. Famosa e apprezzata per il suo mare, Santa Caterina spicca anche in termini di divertimenti e vita notturna. Qui sorgono lussuose ville, ma anche bellissime strutture ricettive e tanti locali in cui divertirsi e tutto questo attira sempre più giovani che arrivano in Salento per l’estate. La frazione si trova a soli 7 km da Nardò ed è, quindi, una delle mete preferite non solo dai neretini ma anche dagli abitanti dei paesi limitrofi. Quello che la caratterizza è senza dubbio il paesaggio, dato che in alcuni punti la costa è rocciosa, mentre in altri punti sabbiosa e tutto questo è dovuto alle mareggiate che, nel corso dei secoli, hanno cambiato la conformazione del territorio, rendendolo molto suggestivo. A differenza di Santa Maria al Bagno che verosimilmente ha origini preistoriche, Santa Caterina fu costruita in era molto più recente e appositamente per difendere l’entroterra dall’attacco Saraceno.

Doveva, quindi, essere un avamposto e lo si intuisce anche dal fatto che ci sono ben 2 torri d’avvistamento, entrambe risalenti al XVI secolo, come quella di Sant’Isidoro. La prima torre è quella che dà il nome alla frazione (Torre Santa Caterina), mentre la seconda è la Torre dell’Alto.
Tra tutte le frazioni, tuttavia, la più conosciuta per le sue bellezze naturalistiche è soprattutto quella del Parco naturale di Porto Selvaggio, che ingloba anche la Palude del Capitano. Dal 2007 questa marina è stata inserita dal FAI tra i 100 luoghi del cuore che devono essere salvati e questo perché racchiude in sé delle specie in via d’estinzione per quel che concerne la flora. Il parco di cui sopra ricade tutto nel comune di Nardò che, quindi, ne ha non solo la proprietà ma anche la gestione. Porto Selvaggio è, paesaggisticamente parlando, una delle zone più belle del Salento ed è frequentata da gente e turisti provenienti da ogni parte dell’Itala e del mondo. La macchia mediterranea, la costa rocciosa e frastagliata, la pineta, rendono Porto Selvaggio una perla unica da tutelare, assieme alle sue torri che sono Torre Uluzzo e Torre Inserraglio. Avendo sommariamente presentato le varie marine di Nardò, di cui si parlerà diffusamente dopo, ci si può rendere facilmente conto che quello di questo paese è un territorio complesso e strutturato, che ha molti volti e che si presta ad essere molto versatile. Proprio per questo sempre più persone le scelgono come meta delle loro vacanze.

Nardò e le sue marine stanno diventando sempre più conosciute sia dai salentini, sia da coloro che abitano fuori e scelgono il Salento come meta per i loro viaggi. Durante il periodo invernale le marine sono quasi del tutto disabitate essendo per lo più luoghi di villeggiatura, ma durante l’estate pullulano di gente e di vita. Tutto questo spinge la zona ad essere in continua espansione e a conquistare sempre di più i cuori della gente.